Cosa lega Vincenzo Petrali e Pietro Floridia

di Raffaele Buscema

Due musicisti molto diversi: il primo celebre organista e compositore mentre il secondo grande pianista, operista e anch’egli compositore. A prima vista sarebbero delle coincidenze inconciliabili. In realtà il legame fra Vincenzo Petrali e Pietro Floridia (Modica, 5 maggio 1860 – New York, 16 agosto 1932) è stato scoperto ultimamente. Infatti partendo da una donazione della famiglia D’Asdia verso il Centro Studi Pietro Floridia, si rilevò un fatto curioso: oggetto della donazione infatti fu uno spartito manoscritto da Pietro Floridia intitolato “Ouverture da concerto in Do maggiore per orchestra sinfonica riduzione per due pianoforti” con tanto di dedica “al Cav. Vincenzo Petrali”. Svelato dunque il mistero del legame allora ci si è messi subito alla ricerca del motivo e del momento del loro incontro.

Pietro Floridia
(Foto Archivio Musicale Ricordi)

In un libro dedicato alla festa di San Giorgio a Modica del ricercatore, storico e scrittore Carmelo Cataldi, si è riscontrato in alcuni documenti della chiesa, degli incartamenti con delle ricevute che parlano del processo di collaudo del grande organo Casimiro Allieri che tuttora fa parte del duomo di San Giorgio.
Questo magnifico progetto venne poi autorizzato il 6 dicembre successivo dalla Deputazione Provinciale di Siracusa e quindi ne fu affidato l’incarico alla ditta Allieri Casimiro di Bergamo, che realizzò anche l’organo di San Giorgio a Ragusa Ibla e quello della chiesa di San Giacomo sempre a Ragusa. Solo nel 1888 avvenne la consegna, tramite lo scalo di Pozzallo, dove arrivò da Genova e lì da Bergamo via ferrovia, e la sistemazione all’interno del Duomo. L’organo venne collaudato dal M.o. Vincenzo Petrali nello stesso anno, alla presenza del M.o. Pietro Floridia (che si firmava anche come “B.llo Napolino”; la madre fu tale donna Anna Napolino) e di Giovanni Ciaceri.1Cfr. CATALDI, Carmelo, San Giorgio Martire nella storia e nella tradizione popolare della città di Modica, Grafiche Vincenti, Modica, 2021

Organo Casimiro Allieri del Duomo di Modica
(Foto di Diego Cannizzaro)

Ed ecco dunque il momento di incontro. Nel 1888, quando Pietro Floridia era primo maestro di pianoforte del conservatorio di Palermo. Evidentemente si recò per l’occasione a Modica per assistere al collaudo.

Come si vede dal documento ritrovato dal dott. Carmelo Cataldi presso l’archivio del duomo di San Giorgio vi sono apposte le firme di Vincenzo Petrali, Pietro Floridia, Giovanni Ciaceri.

Firme dei presenti al collaudo dell’organo
(Foto personali archivio del Dott. Carmelo Cataldi)

La consegna dell’organo fu fatta in ritardo, e fu grazie al sollecito di Vincenzo Petrali che si sblocca la questione del ritardo.
La suddetta commissione riunitasi oggi stesso in casa del Sig. Giovanni Ciaceri dietro mio sollecitamento ha redatto il proprio parere giusta i sensi della lettera che S.V. R.ma stamane si compiaceva dirigermi.
Perciò chiedo che al più presto possibile possa mettersi mano ai lavori per non incorrrere in ulteriori ritardi e quindi in ulteriori dispendi.
2Cfr. CANNIZARO, Diego, Casimiro Allieri, il genio all’ombra dei Serassi, in «Collana d’Arte Organaria», XV, 2023, p. 125

Questo sollecito porterà alla conclusione della pratica aperta già nel 1885 e porterà finalmente alla posa in opera dell’organo nel giorno 23 di Marzo 1887. Ed è proprio nel Marzo 1887 a Malta che Pietro Floridia ha terminato il brano “Ouverture da concerto in Do maggiore per orchestra, dedicato al Cav. Vincenzo Petrali”, prova inconfutabile della dedica come diretta conseguenza dell’interessamento del Petrali affinché l’organo fosse portato a termine.

Frontespizio del manoscritto dell’Ouverture in Do maggiore per orchestra nella riduzione per due pianoforti.
(Foto di pubblico dominio da Petrucci Music Library)

Il brano in questione assimila influenze mitteleuropee, che ricordano le sinfonie di Beethoven e di Čajkovskij, una composizione scritta precedentemente alla sinfonia in re minore, sinfonia che avrebbe dato a Pietro Floridia il premio della società del Quartetto di Milano l’anno dopo.

Questo lavoro fu eseguito il 7 giugno 1891 nel teatro Politeama Garibaldi di Palermo.  Per quella serata Pietro Floridia organizzò una raccolta fondi per il maestro Beniamino Cesi appena colpito da un attacco apoplettico che lo avrebbe paralizzato. Secondo la cronaca della serata molti furono i musicisti che risposero all’appello del Floridia. Per l’occasione Pietro Floridia eseguì al pianoforte brani di Talberg e di Rubinstein. L’ouverture fu eseguita invece dall’orchestra diretta dall’amico fraterno Leopoldo Mugnone. 3Gazzetta Musicale di Milano, 1892, pp. 399

Battute iniziali dell’Ouverture in Do maggiore per orchestra nella riduzione per due pianoforti
(Foto di pubblico dominio da Petrucci Music Library)

Lo spartito manoscritto della riduzione per due pianoforti purtroppo è l’unico ritrovamento e nel lontano 1991 è stato eseguito a Modica dal Maestro Arturo Sacchetti e da Natalia Kotsioubinskaiain una splendida esecuzione a 4 mani. Della partitura per orchestra però non vi è traccia. In ogni caso, dopo un lavoro di strumentazione moderna, ho ottenuto una versione immaginando una mia versione per orchestra sinfonica.

Auspichiamo che la partitura orchestrale sia eseguita in occasione di un anniversario importante, magari dedicato ancora una volta al maestro organista e compositore Vincenzo Petrali.

01/07/2024

Approfondimenti su Pietro Floridia
https://www.treccani.it/enciclopedia/pietro-floridia_(Dizionario-Biografico)
http://www.renzocresti.com/dettagli.php?quale=3&quale_dettaglio=385
https://www.facebook.com/profile.php?id=100063221979639

NOTE

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